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Tortolì PDF Stampa E-mail

Dobbiamo poi notare che nel tempo in cui la caldura naturale è al massimo grado, quanta suol essere nella prima metà di agosto, se a questa si aggiungano gli incendi delle boscaglie, l’aria sentesi così cocente come quella che esce da una fornace. E gli incendi si vedon sempre a varii punti in quel tempo, e si destano da caprari e vaccari perché poi alle prime pioggie dalle radici de’ legni abbrustolati escano molti e vivaci germogli a nutrimento del loro bestiame. Ma giova sperare che essendoci già dalla legge frenata la licenza de’ pastori erranti, cesseranno gl’incendi coi loro gravi danni e col notato incomodo.Piove piuttosto di rado, ma le più volte dirottamente. Vedesi poca nebbia, e rarissime volte la neve, che presto disciogliesi. La vicinanza dello stagno e del mare carica l’aria di vapori, e nell’inverno si patisce d’un freddumido, che è molto molesto. L’aria è infamata per la sua insalubrità; e perché l’effetto de’ miasmi morbiferi è più sentito quando nell’estate si chiude la comunicazione dello stagno col mare, però credesi che la causa del’infezione sia nello stagno, onde si desidera che sia eseguita la proposta fatta di aprire uno sbocco nella duna che divide il mare dallo stagno, sì che questo ritorni qual già fu ne’ tempi antichi, quando era un porto considerevole. Forse però sono altre sorgenti de’ miasmi; sebbene non in Tortolì e nelle sue vicinanze, le quali si potrebbero facilmente sopprimere, se si volesse.



 
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